Le ambizioni del Caracol: da un lato il territorio con le sue eccellenze e professionalità, dall'altro un orizzonte sconfinato

Il Caracol

"Questo è il capolinea, i nostri Campi Flegrei finiscono qui. Più avanti non si va, c'è il mare". Dice bene Enzo Di Giovanni chef del Cala Moresca in visita al Caracol, proprio come noi. Qui, all'ombra del faro di Miseno, dove si chiude il golfo, l'orizzonte sembra infinito anche in un giorno di foschia. Cielo e mare a perdita d'occhio, in mezzo le isole, Procida prima, con Terra Murata che si distingue perfettamente, e dietro Ischia, con l'Epomeo che domina la scena. Il capolinea dunque, ultima fermata. Che poi è anche la prima, dovendo ripartire in senso inverso. Punto di svolta quindi, ed è di quello che vorremmo parlare...

Una svolta culturale dettata dall'ambizione e dalla voglia di distinguersi, dalla volontà ferrea di puntare in alto, alle stelle. "La mission è stata quella sin dal primo giorno - dice tranquillo Roberto Laringe, tra i condottieri del gruppo omonimo, leader nella banchettistica e nell'ospitalità  nei Campi Flegrei, ed ora orgoglioso ideatore del progetto Caracol  - volevamo creare una cucina laboratorio che ampliasse la nostra offerta alberghiera (siamo a pochi passi dal Cala Moresca, un resort a 4 stelle n.d.r.) e che ci aiutasse a valorizzare il nostro territorio ed i suoi prodotti e ad esaltarne le professionalità". Come quella di Angelo Carannante, chef puteolano con un curriculum di primissimo livello costruito lavorando in giro per l'Italia accanto a profili di primissimo piano dell'enogastronomia italiana, da Antonello Colonna a Giuseppe D'Addio, da Paolo Barrale a Luigi Tramontano. Tra i fuochi del Caracol comanda lui, è tornato a casa accettando questa sfida con "responsabilità, soddisfazione e anche un briciolo di paura", che va tradotta in tensione ed è uno sprone a migliorarsi sempre. La sua cucina? "Moderna, eppure incredibilmente legata alle mie origini e al mio territorio - dice pacato - ho girato tanto, ho imparato tanto, ma certi sapori e certe suggestioni registrate durante l'infanzia te le porti dentro per sempre, sono radici". Il resto sarà sperimentazione e passione, sulla strada che porta alla stella Michelin, che qui a Miseno è un obiettivo dichiarato. "Non ci nascondiamo - conclude Laringe - non sarebbe giusto. Una sfida come questa va affrontata con ambizione, fiducia e coraggio, a noi non mancano". Ci hanno già convinto...

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Tra aperitivo ed antipasto, abbiamo assaggiato i peperoni imbottiti 2.0 dello chef, una magia, le cialde di riso alle alghe, allo zafferano e al nero di seppia, dei mignon deliziosi (la sfera di baccalà in panatura di ceci è incredibile, così come la cialdina di arachidi con gel al Campari), e un babà rustico con chantilly di wasabi e acciuga
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Il cappuccino, con crema di patate, totano e nero di seppia in polvere

Passatina di cicerchie con gambero rosso crudo e cotto, salsa di pomodoro e zafferano

Candele alla genovese, crudo di tonno, limone, cacao e fondo d'arrosto

Il cefalo di ritorno dall'oriente - cefalo in salsa teriyaki e scarola

Tiramisù espresso

Le coccole dello chef

Lo chef Angelo Carannante con Roberto Laringe

Caracol
Via Faro 44, Bacoli
Tel.: 081-5235595