Tra astice e capitone, un viaggio nel cenone "globale"... ricordando il mercato che era, e che vorremmo tornasse ad essere

Giosuè Iencharelli, Re del mercato ittico di Pozzuoli

Trent'anni di mercato, vissuto intensamente sin da ragazzino. Oggi Giosuè Iencharelli è il Re del mercato ittico di Pozzuoli con la sua Ittica Giosuè, ed un punto di riferimento a livello regionale per la commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di prodotti ittici freschi o congelati. L'interlocutore perfetto dunque per noi di Zolfood, che in questi giorni di festa volevamo parlare di mare e di mercato, di quello che era e di quello che è. E perché no, di quello che potrebbe tornare ad essere. 

 Partiamo proprio da qui: il grande mercato dell'antivigilia fino ad una quindicina d'anni fa attirava a Pozzuoli gente da tutta la Campania, si parcheggiava addirittura alla Solfatara e si scendeva a piedi verso il porto. Uno spettacolo vero di colori e folklore illuminava la notte tra il 23 ed il 24 dicembre, la nostra città era sulla mappa dei grandi eventi della tradizione natalizia, quelli imperdibili. Oggi quella tradizione è scolorita, va perdendosi, e ha comunque già perso la sua dimensione regionale. Questione di leggi e regole da rispettare che hanno di fatto ristretto il mercato e limitato notevolmente quell'atmosfera di festa popolare di cui era impregnato. 

"Purtroppo è così, quella che era una grande festa, un fiore all'occhiello per la città di Pozzuoli e motivo di vanto per noi operatori del settore ittico è stata ridimensionata notevolmente dalle regole. Nessuno qui vuole discuterle, ci mancherebbe, ma con gli altri ci stiamo organizzando: l'obiettivo è riuscire a trovare, con le istituzioni, una soluzione che possa valorizzare quello che era e potrebbe tornare ad essere un patrimonio della nostra città. C'è tanta gente che fa centinaia di km per i mercatini di Natale tanto di moda di questi tempi, noi ne avevamo uno tipico e caratteristico. E bellissimo".

Vero, verissimo. Zolfood è pronta a sottoscrivere questa campagna. Nel frattempo però, torniamo a parlare di mercato focalizzando l'attenzione sul pescato e il venduto. Come sono cambiate le tradizioni natalizie dei vostri clienti negli ultimi 30 anni? 

"E' chiaro che l'apertura al mercato globale ha allargato gli orizzonti di tutti ed ha cambiato anche le nostre abitudini e tradizioni. Prima il 'nostro' mare era quello del Golfo, oggi è il Tirreno se non il Mediterraneo. E si può tranquillamente ottenere pesce freschissimo proveniente da ogni parte del mondo. Quello che per anni è stato il simbolo della tradizione gastronomica natalizia napoletana e puteolana, il capitone, non ha trovato nelle nuove generazioni lo stesso gradimento che aveva in quelle passate: si vende ancora, c'è chi lo mette a tavola esclusivamente per buon augurio, ma non è più il piatto forte della nostra vigilia. Chi lo ha rimpiazzato? Direi l'astice, i nostri arrivano da Canada e Stati Uniti. Un altro trend in forte ascesa è relativo ai crudi, alla gente piacciono e se può li mette a tavola anche a Natale: sono entrati alla grande in tanti menù di festa. Un evergreen sono i calamari, noi abbiamo venduto un prodotto di gran qualità proveniente dalla Francia ed è andato fortissimo".

Torniamo al nostro mare, quali sono i prodotti 'locali' che continuano a tener botta sul mercato di Natale?

"Il pesce al forno resta un punto fermo per molti. Le pezzogne, le spigole e le orate di mare mantengono degli standard qualitativi assoluti. Se vogliamo stringere ancora il campo, direi che ci difendiamo benissimo con polipetti veraci, spernocchie, triglie, scampi e seppie".

Che torneranno di strettissima attualità per il cenone di Capodanno...

"Decisamente, la frittura è una delle regine della tavola la sera del 31. Con l'astice che resta un must anche a Capodanno".

Da una festa all'altra, da una tavola all'altra, da un mercato all'altra. Quello per Capodanno vivrà il suo picco durante la notte dell'antivigilia, tra il 30 e il 31 dicembre. Buon lavoro Giosuè...

 






Ittica Giosuè 
Tel.: 081-52649/0813030579