Un'altra stella per Mino, questa brilla su Macau

Chef Mino Merone

Dove eravamo rimasti? A Macau, colonia portoghese fino al 1999 ed oggi regione a "statuto speciale" della Repubblica Popolare Cinese. E' in quella che da molti è considerata la Las Vegas d'oriente che avevamo lasciato Antimo Maria Merone, Mino per gli amici, chef puteolano dal grande talento che nell'estate del 2014 aveva brillantemente concluso la sua esperienza lavorativa a L'Altro, il ristorante di Philippe Leveille ad Hong Kong, accettando una importante  proposta da Chef Umberto Bombana. 

Lui, che con i suoi ristoranti ha colonizzato l'Asia aprendo a Pechino, Shangai e HK diventando il primo "tristellato" italiano all'estero, era pronto a sbarcare a Macau, sull'altra sponda del Fiume delle Perle, e come Executive Chef nella nuova location nell'imponente Galaxy Palace aveva voluto proprio Mino.  

Che quella storia (raccontata su Zolfood, qui) e la carriera del suo protagonista avrebbero avuto nuovi ed importanti sviluppi lo sapevamo bene, ed infatti eccoci qua pronti a riprenderla. Perchè nel frattempo, dopo quasi un anno di lavoro sotto traccia in cui Mino ha studiato nella cucina di Bombana (nel ristorante di Hong Kong) piatti e menù per il nuovo corso, a fine maggio l'8 1/2 Macau ha aperto al pubblico. Giovedì, 5 mesi e spiccioli dopo, è arrivata la prima Stella Michelin, un riconoscimento importante per il progetto della chef-star bergamasca ma ovviamente anche per il nostro Mino. "Un giorno speciale davvero per me e il mio fantastico team, una brigata multinazionale - ci racconta -. Dopo aver aperto a fine maggio, con tutte le difficoltà connesse ad una nuova apertura, siamo stati premiati con questa stella sulla nuova guida Michelin HK e Macau 2016. Questo riconoscimento rafforza in noi la consapevolezza che siamo sulla buona strada. Un grazie, enorme, va allo Chef Umberto Bombana, la persona che ha creduto in me per questo progetto e che non ha mai smesso di supportarci. Un grandissimo  maestro, un grande uomo di cucina. Ora? E' già tempo di rimboccarsi le maniche della giacca e continuare a lavorare duro". (to be continued...)